Il Comune di Suvereto è inserito nei circuiti nazionali dell’Associazione nazionale Città del vino e dell’Associazione nazionale Città dell’olio. Questi due prodotti – vino e olio – rappresentano oggi il rilancio delle attività rurali, alla ricerca della più alta qualità, e segnano in modo quasi indelebile il paesaggio e l’organizzazione del territorio, la cultura e l’identità stessa degli abitanti. Così, aziende, frantoi e cantine costituiscono tappe irrinunciabili di ogni visita a Suvereto.
Intorno a Suvereto l’ulivo contende alla sughera il primato della pianta più diffusa. Tutta la parte collinare, ma anche larghe porzioni del piano, è coperta dal verde argentato degli uliveti che storicamente hanno costituito una importante base produttiva dell’agricoltura locale. Fin dal medioevo la produzione di olio d’oliva eccedeva, nelle annate migliori, il consumo locale e poteva così alimentare un flusso commerciale verso le città toscane, mentre circa un secolo fa – all’alba del Novecento – erano attivi nel territorio comunale di Suvereto ben sedici frantoi, undici dei quali mossi dall’energia a vapore e gli altri funzionanti a trazione animale. Oggi esistono due grandi frantoi moderni ed alcuni impianti aziendali per la frangitura delle olive, diverse aziende agricole hanno intrapreso l’imbottigliamento dell’olio, che vendono con successo su mercati vicini e lontani. In occasione delle principali manifestazioni (la sagra, le fiere, le rassegne estive) l’olio diventa il principe della gastronomia locale ed una presenza fissa nelle attività commerciali del paese.
TERRA DI VINO
Un “molto abondante castello di vino, oglio e d’altri frutti”, diceva di Suvereto un frate bolognese in viaggio per la Maremma a metà del ‘500. Terra di vino Suvereto lo è sempre stata. Più alimento che bevanda, il vino, per i suoi contadini, per secoli. Anche dopo che Elisa Bonaparte, dinamica signora di Piombino, intuendone le potenzialità, vi aveva fatto impiantare un moderno vigneto “alla maniera di Bordeaux”. Finché la millenaria tradizione si è schiusa in una vitivinicoltura fiorente e moderna, che, con l’istituzione della DOC Val di Cornia (1989), si è imposta all’attenzione dei mercati nazionali e internazionali, fino al riconoscimento ufficiale, nel 2000, di una specifica “Sottozona Suvereto”, dedicata ad un vino rosso di grande pregio e, infine, nel 2011, l’attribuzione del marchio DOCG Suvereto, che ha coronato una crescita qualitativa ininterrotta. L’innesto, reso intelligente e raffinato dal lavoro di enologi di altissimo livello, del cabernet, del merlot, del sirah e altri vitigni, sulla spiccata vocazione storica per il sangiovese; lo straordinario sviluppo delle aziende; i prestigiosi riconoscimenti internazionali ottenuti dai loro vini, simboleggiano l’incontro vincente di tradizione e innovazione, che è il marchio stesso di questa produzione. Un tessuto fitto e vivace di piccole e medie aziende, che uniscono la qualità naturale del prodotto all’uso delle tecniche più moderne, la qualità ambientale del territorio all’impegno diretto e alla passione delle famiglie coltivatrici, è il segno stesso di questa “terra del vino”. La presenza di enoteche e luoghi di degustazione nei vecchi vicoli del borgo e le numerose manifestazioni dedicate all’enogastronomia completano festosamente una vocazione antica e modernissima.