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 10-nov-11

UN ARTICOLO DI WINENEWS SULLA NUOVA DOCG SUVERETO

UN ARTICOLO DI WINENEWS SULLA NUOVA DOCG SUVERETO

UN ARTICOLO DI WINENEWS SULLA NUOVA DOCG SUVERETO:
UN TERROIR IN FERMENTO, TEATRO DI UNA “VITICOLTURA ALTERNATIVA” (BIO PER QUASI IL 30%), FATTO DI GIOVANI E GRANDI GRIFFE, CAPACE DI ATTRARRE INVESTIMENTI: LA CASE HISTORY DI SUVERETO, TERRENO “FERTILE” PER UNA NUOVA DOCG CHE GUARDA AI NUOVI MERCATI
Un terroir in fermento, teatro di sperimentazione di una “viticoltura alternativa”, con quasi il 30% delle aziende che segue i dettami della viticoltura “biologica”, “biodinamica” e “naturale”, mettendo in atto anche pratiche ecosostenibili, fatto di piccoli produttori, molti giovani che qui hanno piantato radici, accanto a grandi griffe, conosciute ed affermate in tutto il mondo. E dove, non da ultimo, in sinergia con l’amministrazione pubblica locale nella gestione territoriale, il territorio è considerato un patrimonio comune da rispettare, ma anche da reinventare. L’appeal di Suvereto, “capitale” della Val di Cornia in Toscana (basti pensare ad aziende della “forza” di Tua Rita, Gualdo al Re, Rubia al Colle dei Fratelli Muratori, Petra del gruppo Terra Moretti, Casadei, Bulichella e delle emergenti Macchion dei Lupi e La Fralluca), ne fa un territorio capace di attrarre investimenti, tanto che, caso più unico che raro, il presidente del Consorzio di tutela dei vini Doc Val di Cornia è Hideyuki Miyakawa, giapponese di origine da oltre 40 anni in Italia, alla guida di Bulichella, tra le prime cantine biologiche del territorio di Suvereto, con una succursale ad hoc per la commercializzazione dei vini in Giappone. Una case history e un terreno “fertile”, che ha portato alla candidatura di Suvereto a Docg, tra le ultime che, forse, nasceranno in Italia prima della definitiva entrata in vigore della nuova Ocm vino, ma dove, appunto, proprio il territorio è la chiave di tutto. Dalla nascita della Doc Val di Cornia negli anni ’80 - quando a seguire i primi passi delle cantine vi era addirittura un “enologo condotto” messo a disposizione dal Comune - in poco più di 20 anni il territorio di Suvereto, si è affermato, reinventandosi, passando dall’essere il contorno di uno dei principali centri italiani dell’industria siderurgica, a rappresentare oggi un terroir enologico capace di dar vita a vini dalla forte personalità grazie al suo particolare microclima, proprio dei territori che dall’entroterra guardano il mare (dalle brezze marine alla macchia mediterranea, dalla forte biodiversità alla bassa piovosità), e da un valore economico dei terreni “accattivante” e competitivo a pochi passi da alcune delle zone a più alta vocazione vitinicola di Toscana.
La Val di Cornia conta 50 aziende vitinicole (erano 14 negli anni ’90 e 31 nel 1999), di cui 30 nella sola Suvereto, e quelle nate dalla trasformazione di vecchie aziende già esistenti di carattere locale sono 29 sul totale delle 50 esistenti. Sono 21 le cantine che fanno parte del Consorzio di tutela dei vini Doc Val di Cornia, e di queste 14 sono di Suvereto. Gli ettari di vigneto iscritti all’albo della Doc Val di Cornia sono 439, e 2.763 sono gli ettari di Sau (Superficie Agricola Utile) delle aziende vitinicole. “A Suvereto - spiega il sindaco Giampaolo Pioli - si producono 1.205.000 bottiglie, mentre nel resto della Val di Cornia, tra i comuni di Piombino, Campiglia Marittima, San Vincenzo, Sassetta e Monteverdi Marittimo, si arriva a 678.000. Un settore importante che conta 447.021 ore lavorative all’anno, per 216 unità e una media di 4,4 unità per azienda”.
Ma non sono solo i numeri a parlare, perché quando un territorio è capace di attrarre investimenti, tutto il resto viene da sè. Come nel caso di Hideyuki Miyakawa, che arrivato da un altro mondo, quello delle auto, oggi è alla guida del Consorzio di tutela dei vini della Val di Cornia, e di un’azienda, dove la produzione biologica (100.000 bottiglie all’anno) è parte integrante di una visione particolare del mondo del vino e dell’agricoltura più in generale, ma con i piedi ben piantati per terra. Come dimostra Bulichella Nippon, braccio operativo della cantina in Giappone, mercato del vino in crescita e dalle grandi potenzialità, dove arriva quasi il 10% della produzione. E da dove, poiché “andare da soli è difficile”, sottolinea Miyakawa, quasi ancor prima che in Italia e in linea con gli input che arrivano dal mondo del vino internazionale e ai quali sono soprattutto i giovani a guardare, potrebbe partire il nuovo cammino dei vini della Docg Suvereto.